Cavalcavia Tondo Gioeni, sì all’abbattimento

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Ponte-Tondo-GioeniSecondo la Giunta è troppo elevato il rischio sismico che deriva dal mantenimento della struttura. Il sindaco Bianco, “Una scelta obbligata”. L’assessore Bosco: “indispensabile preservare la via di fuga in caso di sgombero”. Venerdì Conferenza dei servizi per la tempistica dell’operazione prevista a cavallo di ferragosto.

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“La scelta è stata obbligata, considerando prima di tutto la situazione di rischio sismico in cui si trova Catania, ma anche le condizioni di degrado dell’opera e, non ultimo, il costo per una eventuale sistemazione, che in questo momento, viste le condizioni economiche in cui si trova, la città non si potrebbe permettere”.

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Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha commentato la scelta della sua giunta, riunitasi questo pomeriggio nel Palazzo degli elefanti, di procedere con l’abbattimento del cavalcavia del Tondo Gioeni. E l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco ha ribadito che, in caso di un terremoto importante, il cavalcavia “potrebbe subire seri danni creando problemi alla pubblica incolumità e alla circolazione sulla Circonvallazione: Catania ha bisogno invece, per preservare una delle principali vie di fuga per lo sgombero e l’arrivo dei soccorsi, di uno svincolo a raso, ben più sicuro dal punto di vista sismico”.

La tempistica dell’operazione sarà definita venerdì prossimo nel corso di una Conferenza dei servizi. Per ridurre al minimo l’impatto sulla città e i disagi per i cittadini, l’operazione potrebbe partire a cavallo di ferragosto. Alla Conferenza dei servizi prenderanno parte assessori e tecnici comunali, polizia municipale, la ditta appaltatrice, rappresentanti della Prefettura, delle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco. Dovranno infatti essere predisposti due piani di circolazione: uno per i giorni della chiusura del tratto della circonvallazione attraversato dal cavalcavia, uno per il periodo in cui sarà possibile invece utilizzare anche una sola corsia dell’arteria.

La vicenda del cavalcavia del Tondo Gioeni è lunga e complessa: la Protezione civile aveva finanziato l’abbattimento nell’ambito di un più ampio appalto, mai del tutto portato a termine dalla ditta aggiudicataria perché l’Amministrazione Stancanelli aveva deciso, il 19 luglio del 2012, sulla base di proprie valutazioni, di procedere al consolidamento del cavalcavia. Questa decisione avrebbe però portato a un aggravio della spesa di oltre 2 milioni e 100 mila euro, completamente a carico del Comune di Catania perché la Protezione civile non era disposta a pagare per lavori non conformi al progetto iniziale.

La Giunta Bianco, in una prima riunione svoltasi il 16 luglio scorso – durante la quale erano stati messi sul tappeto tutti gli elementi legati al rischio sismico e alla sicurezza in generale rispetto all’opera -, aveva manifestato il proprio orientamento ad abbattere il cavalcavia. Questa soluzione, infatti, avrebbe comportato lavori più rapidi e dunque un impatto limitato nel tempo sulla mobilità cittadina rispetto alle operazioni di consolidamento, che avrebbero bloccato la Circonvallazione per diversi mesi. Peraltro, come emerso anche dalle successive riunioni, come quella di ieri, la ristrutturazione del cavalcavia non risolverebbe i problemi di circolazione correlati alla presenza di intersezioni e colli di bottiglia causati dalla struttura all’assetto viario. Valutata la questione sotto ogni profilo, la Giunta ha deciso dunque per l’abbattimento.

È stato stabilito anche di attivare azioni di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, con avvisi mirati in particolare ai residenti dell’area del cavalcavia.

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